Stop. Testimonianza di una vittima di stalking by Eleonora Giovannini

Stop. Testimonianza di una vittima di stalking by Eleonora Giovannini

autore:Eleonora Giovannini [Giovannini, Eleonora]
La lingua: ita
Format: epub
pubblicato: 2013-01-22T23:00:00+00:00


Un altro incontro magico avviene proprio durante il periodo natalizio.

Roberta arriva e le porta un regalo, un foulard. Alda li adorava.

In regalo invece Roberta riceve un maglione, è bianco, e ha alle estremità della vita e delle maniche del pizzo color avorio.

È di una taglia più grande, ma Roberta lo porta via con sé come il più prezioso dei doni.

Sono ferme in sala, il pianoforte a destra rispetto all’ingresso, al centro un grosso tavolo pieno di libri, stampe e oggetti di ogni sorta.

La finestra sulla sinistra. Sono sedute, una accanto all’altra. Alda regala sempre a Roberta una copia del suo ultimo libro e le legge i suoi versi.

A volte, quando c’è di mezzo la poesia presta a Roberta più attenzione, altrimenti spesso lei non esiste e le sue considerazioni vengono indirizzate totalmente al suo maresciallo.

In diverse occasioni si libera di Roberta chiedendole di scendere a comprare le sigarette o una coppetta di gelato. Lei rimarrà molto spesso sola con lui e gli chiederà di spalmarle nella schiena il Vix vaporub, per i suoi dolori muscolari.

In un’occasione particolare simulerà uno svenimento, per rimanere sola con lui nella sua camera da letto.

Roberta sa perfettamente che senza suo marito non ha alcuna possibilità di continuare a frequentare Alda. Questo sarà in futuro l’arma di ricatto vincente per lui, tutte le volte che Roberta tenterà di lasciarlo.

Ma l’anelito alla libertà è troppo forte e si impone implacabile come il vento.

Veramente Alda sa tutto in cuor suo e l’ultima volta che ospita Roberta nella sua casa le dice: «Lei è una donna molto triste, non è felice, suo marito è come mio marito, io sono scappata in manicomio per liberarmi di lui. Suo marito non doveva sposare lei, ma una donnetta. Non lei».

Roberta non vedrà per oltre due anni la sua Alda e le scriverà molte lettere d’amore e dolore da quel momento. Il maresciallo non la porterà più a Milano e nemmeno Alda incontrerà più il maresciallo.

Torniamo indietro, quando le visite erano ancora costanti.

Una domenica, Roberta arriva ed entra nella casa di Alda, a un certo punto lei la chiama in camera.

«Mi infili le calze per favore?»

Lei fa quel che le chiede.

Poi si mette il rossetto e si stende sul letto. Anche il maresciallo è presente.

Si scopre la gamba con fare sensuale e comincia a parlare dei rapporti d’amore.

Roberta sorride e ammira come opere d’arte tutte le scritte sui muri e i numeri di cellulare segnati sulle pareti.

C’era di tutto, Costanzo, Mollica, nomi di cantanti e gente dello spettacolo.

Le squilla il telefono. Risponde e sussurra con la mano che copre la cornetta del telefono: «Questo è il Mollica...».

«Mollica ciao!... no... sto male, ho la sifilide» e scoppia a ridere.

Poi chiude il telefono con un saluto affrettato.

Quello stesso giorno suonano alla porta.

Lei non sa chi sia.

E il nipote di Arnoldo Mondadori, insieme a due suonatori.

Entrano festosi suonando un motivo strano e lei si mette a danzare, il giovane Mondadori riprende tutto con la sua telecamerina. Sorride e ripete tra sé che è un film, che



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